"40 Miglia marine"
Sono salpato all'alba dal porto / della pragmatica e riservata Civitavecchia / diretto in Francia.
La prua ara il percorso / e io mi alterno / nei ruoli di marinaio ed artista.
Nella seconda veste, ora, / i miei occhi si trovano ad osservare / l'estensione di Tarquinia,
immagine di molteplici tipologie architettoniche / virata di pisano e, se non ricordo male,
luogo nativo del Cardarelli.
L'aratro continua a solcare.
Mi appare veloce l'immagine di Montalto:/ insieme monacale, castellana e contadina.
A breve distanza, / guardando il profilo della costa, / riconosco l'ingegneristica Ansedonia, / antico rifugio di corsari.
Al 25° Miglio / si affaccia sul Tirreno, / due volte fortificata, / Porto Ercole /
e col "terzo occhio" / ho la visione di Capalbio, / in parte circondata dai boschi / abitati dai beccaccini; /
l'altra metà da orti e frutteti.
Segue Porto Santo Stefano / e sento lontane, indistinte voci baritonali.
Poi Giglio Porto: / ieri mineraria, / oggi enologica ed olearia.
Stacco da capitano / e attacco da poeta uno spuntino / osservando alla mia destra / la terraferma, /
ricordando l'acqua termale di Manciano, / non dimenticando la festa dell'Annunciazione di Magliano.
L'aratura giunge al termine, 40° Miglio: / nobile ghibellina decaduta, / adattatasi alla pesca, /
Talamone mi si manifesta, / primo attracco / di questo mio tanto desiderato percorso.
[ Antonio CIFALDI - LUCCI ]